“Ceramica”
è un termine che indica tutti gli oggetti realizzati in terracotta:
vasi, piatti, mattoni, piastrelle ecc.
la si può dividere in vari gruppi che possiamo così riassumere:
- maiolica: terra rossa cotta a 980°
- terraglia: terra bianca cotta a 1030°
- porcellana: terra bianca cotta a 1300°
- gres terra: rossa cotta a 1160° terra bianca
cotta a 1240°
- terracotta: terra rossa cotta a 1000°
Esistono poi varie tecniche di lavorazione che suddividiamo in:
- colombino
- tornio
- pressa, ad umido (utilizzando in impasto con 20-30% di acqua) e a
secco (impasto in polvere con
5% di acqua).
- calco
- modine
- colaggio
Di queste la più antica è il colombino, tecnica utilizzata
nell’antichità quando l’uomo non disponeva di alcun
macchinario.
Viene formata una cordicella di argilla che, avvolta su se stessa a spirale,
dava forma all’oggetto desiderato. Per la rifinitura esterna si
utilizzavano legni, ossa di animali o anche solo le mani.
Solo con l’avvento del tornio il ceramista riuscì a creare
forme più eleganti e ben rifinite. Ancora oggi la forgiatura a
tornio è molto usata per la qualità che si riesce ad ottenere,
la relativa velocità di esecuzione e per quelle meravigliose caratteristiche
di manualità presenti in ogni oggetto .
Il modine consiste in una forma di gesso girevole dove si appoggia uno
strato di argilla. Calando sopra una sagoma di metallo fissa l’oggetto
prende la forma dettata dallo spazio che si ha fra le due forme.
La pressa è forse il modo più veloce di forgiare oggetti
in serie e consiste nel pressare un blocco di argilla fra due forme di
metallo o gesso.
Con la tecnica del colaggio si versa argilla liquida all’interno
di una forma di gesso divisa in più parti. Uno strato esterno si
solidifica abbastanza rapidamente poiché il gesso ne assorbe l’acqua.
Si capovolge quindi la forma lasciando uscire tutta l’argilla ancora
liquida. Viene infine aperta la forma e si ha l’oggetto ancora fresco
ma già formato.
Si ha a questo punto la cottura in forno (biscottatura) e quindi si può
procedere con la verniciatura a bagno oppure con l’ausilio di macchinari:
spruzzo-dischi-filiera.
Il tipo di vernice da utilizzare cambia in base al tipo di argilla usata:
- smalto per la terra rossa (vetro coprente, opacizzato)
- cristallina per la terra bianca (vetro trasparente)
La natura chimica delle vernici è a base di silice con aggiunta
di fondenti, quali ad esempio piombo, sodio, potassio. Attenzione! Il
piombo è il fondente classico della ceramica ma ormai, da alcuni
anni, nella produzione di oggetti per consumo alimentare viene sostituito
da fondenti alcalini.
Negli smalti possono inoltre essere aggiunti opacizzanti (ossidi che ne
impediscono la trasparenza: zirconio, titanio,stagno) ed anche elementi
caratterizzanti quali ad esempio lo zinco, il calcio e anche il titanio
e stagno. Trattasi di ossidi che caratterizzano la superficie dello smalto
e l’eventuale sviluppo dei colori.
Importante! I prodotti utilizzati non presentano tossicità sia
durante la realizzazione dell’oggetto ceramico che durante l’uso
quotidiano del consumatore.
I colori utilizzati per decorare gli oggetti smaltati sono realizzati
con ossidi metallici che opportunamente cotti e macinati formano i pigmenti
che vengono utilizzati per colorare smalti e cristalline.
Se vi si aggiungono fondenti si dà vita ai colori per decorazione.
I colori più comuni sono così composti:
- blu: cobalto-silice; cobalto-allumina
- turchese: zirconio-vanadio
- giallo: zirconio-prascodimio; zirocnio-vanadio
- arancio: piombo-antimonio; zirconio-selenio; titanio-antimonio
- rosso: cadmio-selenio; cromo-calcio-stagno
- bruno: ferro-cromo-zinco; manganese
- nero: ferro-nikel-cobalto-manganese
- verde: rame; cromo-cobalto
Dopo la smaltatura e la decorazione, l’oggetto ceramico viene sottoposto
ad una seconda cottura, che normalmente raggiunge una temperatura di 30°
inferiore alla prima.
Eventuale terza cottura si rende necessaria per decorazioni particolari
utilizzando ad esempio oro, platino e argento. La temperatura si aggira
intorno ai 700°.
L’oggetto di ceramica è apprezzato per la sua bellezza ma
anche per l’assoluta igienicità. La terracotta infatti viene
rivestita da uno strato vetroso (smalto o cristallina) che oltre a darle
calore ne elimina la porosità.
E’ per questo motivo che quasi tutti gli oggetti di consumo alimentare
sono realizzati in ceramica.
Inoltre non sono necessari particolari attenzioni nell’uso domestico,
salvo la necessaria cautela per evitare scheggiature e soprattutto è
bene evitare forti e bruschi cambiamenti di temperatura perché
si potrebbero formare cavilli (piccole rotture dello strato vetroso).
Fotografia di Kee-Ho Casati
Per cortesia di Ceramiche
della Valdelsa
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