We
apologize, the following text is not translated into English, click
here for an automatic translation
Il frutto ha buccia di colore marrone chiaro con striature più
scure, forma ellittica e apice schiacciato. È tomentoso, con ilo
rettangolare e pezzatura medio-grande (70-85 frutti/kg). È caratterizzato
da una particolare profumazione ed ha sapore dolce e consistenza dura.
I frutti rimasti nel riccio vengono separati per battitura, quindi viene
effettuata una cernita molto accurata dei marroni in base alla miglior
pezzatura e all’integrità. Il raccolto viene poi sottoposto
ad essiccazione secondo un antico procedimento tradizionale. Si utilizzano
locali in muratura di piccole-medie dimensioni detti "essiccatoi",
o "metati", disposti su due livelli, separati da una grata di
legno.La parte superiore del fabbricato funziona da deposito per i marroni
che vengono adagiati su cannicci di legno di castagno, mentre nella parte
sottostante viene alimentato, per circa 40 giorni, un fuoco che mantiene
costantemente l’ambiente alla temperatura di 20°C circa.
Il terreno, il clima e l’esposizione rappresentano i fattori di
base per un’ottima riuscita della coltura. La tradizionalità
del prodotto e le sue caratteristiche organolettiche sono dovute non solo
alle peculiarità della cultivar locale, ma anche alle tecniche
di essiccazione e all’esperienza acquisita nel tempo dai produttori.
Sono 11 i produttori del marrone di Caprese Michelangelo, riuniti in
una cooperativa che provvede a commercializzare gran parte del prodotto.
La quantità annua prodotta è di circa 400-500 quintali,
venduti prevalentemente in zona.
Territorio interessato alla produzione |
Caprese Michelangelo, provincia di Arezzo. |
Produzione in atto |
A rischio. |
|