Abitanti
nel 1991: 24.635
Situato
nell'alta Maremma, il territorio comunale si estende per 42,94
kmq in una pianura alluvionale attraversata dall'ultimo tratto del fiume
omonimo e lungo una decina di chilometri di costa. Fu costituito in
comune autonomo nel 1906, con il distacco dal comune di Bibbona,
del quale dal 1881 era divenuto capoluogo.
Scavi archeologici ottocenteschi e recenti hanno provato che il territorio
fu abitato in età etrusca e romana, mentre, secondo la tradizione,
la fondazione di una villa sul luogo dell'attuale cittadina si dovrebbe
appunto alla famiglia etrusca Volterrana dei Cecina. Nell'alto Medioevo
il castrum di Cecina, come moltissimi altri della Maremma settentrionale,
era posto sotto la signoria dei della Gherardesca, ma nel
XII secolo, dopo una lunga controversia conclusasi con un lodo imperiale
(1121), ne entrò in possesso quasi per intero il vescovo
di Pisa. È presumibilmente a partire da quest'epoca che ha
inizio la decadenza, determinata soprattutto dal fatto che le acque
del Cecina, non più regimentate, provocarono l'impaludamento
del territorio, con il conseguente aumento della malaria e l'inselvatichimento
di terre una volta fertili.
Fino al XVIII secolo il sito - pressoché abbandonato - conobbe
tentativi di bonifica sporadici: i più importanti furono
quelli medicei sul finire del Cinquecento (costruzione di un porticciolo,
di un ponte, di una ferriera e di un palazzo-fattoria) e quelli del
marchese Ginori, che acquistò la fattoria nel 1738. Solo con
le profonde opere di risanamento compiute da Leopoldo II nel 1833
la zona cominciò rapidamente a popolarsi. Tra la fine dell'Ottocento
e l'inizio del Novecento il borgo, adagiato sulla via Emilia e toccato
dalla ferrovia Livorno-Vada, rivelava un crescente dinamismo economico
e sociale che si traduceva in una grande fioritura di associazioni politiche,
sindacali, culturali: nacquero cooperative, si costituì la Pubblica
Assistenza, vennero creati un teatro e un'arena per gli spettacoli estivi.
Cominciava a delinearsi anche la fortuna di Marina di Cecina, che, come
documentano i romanzi di Carlo Cassola, negli anni trenta era già
un'affermata stazione di soggiorno estivo. Nel corso dell'ultimo conflitto
il centro di Cecina fu distrutto per due terzi, ma l'opera di ricostruzione
fu rapida.
Da vedere:
Il Parco Archeologico di San Vincenzino, nelle immediate vicinanze
di Cecina sono stati rinvenuti importanti resti di un vasto complesso
di epoca romana. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici |