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Comuni della provincia

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Monsummano Terme

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Abitanti nel 1991: 18.228

Il territorio del comune di Monsummano, nella Valdinievole, si estende per kmq 32,77 in pianura e collina dal Monte Albano al padule di Fucecchio. Centro feudale, poi sede podestarile, ha raggiunto l'assetto attuale nel 1775 quando i due centri di Monsummano e Montevettolini, dette le «Due Terre di Val di Nievole», vennero riunite in una sola comunità.

L'antico insediamento, il castello sorto sulla sommità del colle del quale restano oggi suggestivi ruderi, fu fino all'inizio del XII secolo feudo dei conti di Maona e possesso del vescovado lucchese; nel 1218 venne acquistato dal comune di Lucca e sotto tale dominio rimase fino al 1314 quando per breve tempo venne occupato da Firenze. Tornato sotto la signoria lucchese dopo la disfatta fiorentina alla battaglia di Montecatini, alla morte di Castruccio Castracani (1328) Monsummano, insieme agli altri castelli della Valdinievole, entrò nell'orbita dello Stato fiorentino, che nel 1331 ne approvò gli statuti e vi inviò un podestà. Nel 1408 il comune è sottoposto alla podesteria di Montevettolini, mentre dal 1430 gli abitanti di queste terre dipendono dal podestà di Buggiano e così rimangono anche nello stato mediceo. Nella seconda metà del Cinquecento la vita dal castello si trasferì nel paese sorto alle pendici, ma il vero sviluppo del borgo, abitato da pastori e contadini ai margini del padule, avvenne nel Seicento intorno alla chiesa eretta a celebrare un fenomeno destinato a influire sull'attività economica del luogo: l'affiorare delle acque termali divenute assai note e frequentate nell'Ottocento. Durante la guerra di Liberazione, il 23 agosto 1944, nel padule di Fucecchio, a Cintolese, una frazione di Monsummano, fu compiuta dalle truppe tedesche una strage che causò più di duecento vittime. E luogo natale del poeta Giuseppe Giusti (1809-1850).

Da vedere:
Santuario di Fontenuova, eretto nel 1605 nella piazza principale. E’ cinto su tre lati da un ampio porticato affrescato. L’interno custodisce molte opere d’arte.

Parte storica riprodotta su autorizzazione della Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici


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