Abitanti nel 1991: 1.444
Il
territorio del comune di Monticiano si estende per 109,45 kmq in collina
nella valle del fiume Merse. Centro feudale, poi sede di vicariato.
Le prime notizie certe del castello di Monticiano si hanno nel 1171,
quando, pur controllato da signori locali, i Lambardi, era di fatto
sottoposto alla giurisdizione del vescovo di Volterra, Ildebrando Pannocchieschi,
confermata al suo successore Pagano nel 1224 dall’imperatore Federico
II. Ma su Monticiano avanzava pretese da tempo anche la città
di Siena che già prima della metà del Duecento lo
considerava parte del proprio contado e che dopo la battaglia di
Colle (1269) lo occupò con le armi e per punirlo di aver dato asilo
ai fuorusciti ghibellini fece abbattere le mura e la rocca di Castelvecchio;
Monticiano fu così assoggettato definitivamente al comune senese
e nel 1310 divenne sede di un vicario. Nel 1554 Monticiano passava
sotto il governo mediceo, ma nel 1629 veniva da Ferdinando II offerto
in feudo al conte Orso Pannocchieschi d’Elci. Solo nel 1749 ebbe
termine la signoria dei Pannocchieschi, che rimasero però proprietari
di grandi estensioni di terre. Durante la Resistenza, Monticiano fu scelto
come base per l’organizzazione dei primi nuclei partigiani
senesi e diventò la zona di operazioni della brigata Garibaldi
«Spartaco Lavagnini». Tra le numerose azioni belliche, di particolare
rilievo lo scontro avvenuto fra partigiani e tedeschi nella notte fra
il 3 e il 4 giugno 1944 nella piazza del paese.
Da vedere: S. Agostino, chiesa del 1300 con l’interno
rifatto in stile barocco. Nell’attiguo ex convento si conservano
affreschi quattrocenteschi. |
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