Abitanti nel 1991: 24.817
Il
territorio di Pietrasanta, nella Versilia, si estende per 41,84 kmq, e
si articola in due corpi separati da una porzione del comune di Seravezza;
comprende un tratto di costa, la pianura litoranea e anche le propaggini
collinari delle Apuane. Ha raggiunto l'assetto attuale nel 1914,
quando venne staccata la frazione di Forte dei Marmi, che andò
a costituire un comune autonomo.
Il centro deve la sua origine e il proprio nome al podestà
lucchese Guiscardo Pietrasanta, che lo fece edificare, per ordine
della repubblica, verso la metà del XIII secolo. Contesa a Lucca
da Pisa, Pietrasanta cadde in potere di quest'ultima nel 1312. Successivamente
fu soggetta alla signoria lucchese di Castruccio Castracani degli Antelminelli
(1316-1328) fino alla sua morte. Passata nel 1341 a Firenze,
che la tenne fino alla cacciata del duca d'Atene, Pietrasanta venne consegnata
alle soldatesche del vescovo di Luni, Antonio del Fiesco, al fine
di agevolare l'offensiva di Luchino Visconti, signore di Milano, in guerra
coi pisani, i quali presidiavano la rocca di Motrone. Nel 1344,
a seguito della vittoria dei milanesi, Pietrasanta rientrò nel
dominio lucchese, per poi essere ancora sottomessa, dal 1355, ai
pisani.
Quando Lucca riconquistò la propria autonomia, nel 1369, Pietrasanta
tornò sotto il regime degli Anziani, rimanendovi fino al 1430.
Data allora in pegno ai genovesi, la cittadina sperimentò nuovamente
il governo di Firenze nel 1484, fu assoggettata da Carlo VIII dieci anni
dopo, di nuovo da Lucca nel 1496 e nel 1513 definitivamente da Firenze,
per lodo di Leone X. Cosimo I ne accentuò l'aspetto di centro
militare inserendola in un sistema di capisaldi (Barga, Fivizzano
ecc.) destinato a controllare la Toscana settentrionale e i valichi appenninici.
A partire dal XVII secolo Pietrasanta andò progressivamente decadendo,
soprattutto a causa del flagello della malaria, di cui poté
liberarsi soltanto agli inizi dell'Ottocento, attraverso una completa
regimazione delle acque. Nel 1841 Leopoldo II di Lorena conferiva a
Pietrasanta il titolo di Città Nobile «per il rango assunto,
la sua antichità, la signorilità degli edifici, l'importanza
delle istituzioni, nonché per la dimora di tante famiglie nobili
e facoltose». Tra i suoi illustri figli vanno ricordati gli scultori
Lorenzo (ca. 1455-1506) e Stagio Stagi (ca. 1496-1563),
il fisico Eugenio Barsanti (1821-1864) e il poeta Giosuè
Carducci (1835-1907).
Da vedere: Piazza del Duomo, antico nucleo urbano,
vi si accede attraverso la Porta Pisana. Vi si affacciano i principali
edifici della cittadina, tra i quali Palazzo Moroni, sede del Civico
Museo Archeologico. Il Duomo, dedicato a S. Martino,
domina il centro della piazza. La costruzione risale alla metà
del 1200, ma nel corso dei secoli è stata rimaneggiata ed ampliata
più volte. Esternamente è rivestito di marmo. Al suo
interno, diviso a tre navate, si trovano affreschi dell’Aldemollo,
insieme ad altre importanti opere d’arte. |
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