Abitanti nel 1991: 4.378
Il
territorio del comune di Sarteano si estende per 85,27 kmq tra la Val
di Chiana e la Val d’Orcia, parte in collina e parte sui rilievi
montuosi del monte Cetona. Fu centro signorile, poi podesteria.
La zona di Sarteano era abitata fin dall’età neolitica
ed ebbe un notevole sviluppo nel periodo etrusco nell’orbita della
più potente Chiusi dalla quale rimase dipendente, sembra, anche
in età romana e fino alla dominazione longobarda. Nell’XI
secolo rientrava nei possessi di una stirpe feudale progenitrice dei conti
Manenti, che dominarono Sarteano fino al 1280, allorché si costituì
in comune autonomo (ma già nel 1171 risultava godere di
un certo grado di autodeterminazione, essendo governato da un collegio
di consoli), seppure sotto l’influenza del comune di Siena.
Posto al limite territoriale delle repubbliche di Orvieto, Perugia
e Siena allora in piena espansione, il comune ebbe vita difficile
per i diversi tentativi di conquista e alternò periodi di
dipendenza dalle tre città: espugnato dai senesi all’inizio
della guerra contro gli orvietani (che si erano asserragliati nel castello),
con la sconfitta di Siena e la pace del 1235 Sarteano entrò
sotto la giurisdizione di Orvieto, alla quale rimase fedele fino a
metà del XIII secolo. Intanto in questi anni il comune cercava
di affrancarsi dalla signoria dei Manenti acquistando dai conti beni immobili
e diritti signorili. Verso il 1350 Sarteano, con il declino di Orvieto,
fu assoggettata da Perugia e nel 1379, dopo una breve parentesi
orvietana, si sottomise alla repubblica di Siena con la quale rimase fino
all’integrazione con lo Stato mediceo avvenuta nel 1556.
Da vedere: Piazza Bassa, dove si trovano un torrione
cilindrico e l’antica Porta di Mezzo, sormontata da alcuni stemmi.
Palazzo del Comune, si affaccia sulla Piazza Alta; edificio
trecentesco più volte rimaneggiato; al suo interno ha sede
il settecentesco Teatro comunale degli Arrischianti. Il Castello,
fortezza del X secolo. S. Francesco, chiesa del ‘300
ha un’elegante facciata in travertino del ‘400. All’interno
custodisce alcuni affreschi staccati dalla chiesa scoperchiata di
S. Vittoria. |
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