Le
foglie dello spinacio della Val di Cornia hanno un lembo triangolare,
rugoso o liscio, di colore verde intenso. Una volta cotto ha consistenza
molto spugnosa e un odore poco intenso. Si produce da novembre a marzo.
Le varietà coltivate sono Allegro (15%), Gladiator (70%) presente
da più di cinquanta anni e Ritmo (15%). Nella rotazione colturale
in genere segue un cereale autunno-vernino: la semina avviene a partire
dalla fine di agosto fino a dicembre, scalarmente. Si impiegano seminatrici
per ortaggi di tipo pneumatico e la semina viene eseguita a file baulate,
per favorire lo sgrondo delle acque durante il periodo autunno-invernale
e per ridurre i problemi di tipo fitosanitario. Sono comunque previsti
eventuali interventi antiperonosporici e un trattamento diserbante. Si
effettua normalmente una concimazione di fondo con un concime ternario
cui seguono due concimazioni in copertura con nitrato ammonico.Per il
consumo fresco, la raccolta, è manuale. In azienda vengono eseguiti
la cernita e il lavaggio; lo stoccaggio avviene in celle frigorifere o
all’aperto. Il prodotto viene poi disposto in cassette e trasportato
ai mercati locali o alle grandi catene di distribuzione, per i mercati
generali e l’esportazione.
La tipicità dello spinacio della Val di Cornia è legata
all’influenza dell’ambiente su questo ortaggio, coltivato
in questa zona da 35 anni. Attualmente è uno dei prodotti più
diffusi nella zona, insieme al melone e al carciofo; tuttavia negli ultimi
anni si è verificata una contrazione della superficie coltivata
per mancanza di acqua. La permanenza di questo fattore potrebbe risultare
limitante per la diffusione della coltura in futuro e rendere problematico
il mantenimento delle attuali superfici coltivate. Con gli anni le tecniche
di coltivazione sono migliorate, mediante il controllo delle operazioni
fondamentali quali la concimazione e la difesa, al fine di ottenere un
prodotto privo di residui chimici, conforme alle attuali norme sanitarie.
In tutta la Val di Cornia sono circa ventidue le aziende che producono
lo spinacio, per una produzione annua di circa 96.000 quintali. Il fattore
limitante la quantità prodotta è dato dalla salinizzazione
delle falde presenti che accentua il problema, sempre esistito nella Val
di Cornia, di reperimento delle risorse idriche.
Territorio interessato alla produzione |
Val di Cornia, provincia di Livorno. |
Produzione in atto |
Attiva. |
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