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Barberino di Mugello

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Abitanti nel 1991: 8.739

Il territorio del comune di Barberino di Mugello si estende per 133,71 kmq nell’alta Val di Sieve tra l’Appennino tosco-emiliano e i monti della Caldana. Centro feudale, quindi podesteria medievale, divenne sede di comunità nel 1774 con le riforme leopoldine; ha raggiunto l’attuale assetto territoriale nel 1984 con il distacco di quattro zone sul confine occidentale, aggregate ai comuni di Vernio, Cantagallo e Vaiano.

La prima menzione storica del castello di Barberino risale al 1074; del XII secolo è la rocca che dominava il borgo e dalla quale signoreggiavano sul territorio i Cattani da Barberino, vassalli dei vescovi fiorentini. Nel 1313 la repubblica fiorentina acquistò ogni diritto sul castello e sul borgo sottostante, che doveva essere già di notevoli proporzioni; ma nel 1351 Barberino proditoriamente accolse l’esercito dei Visconti rompendo i patti sanciti con Firenze. Questa allora, dopo averlo in breve tempo riconquistato, decise di distruggere il castello e di fortificare le case che sorgevano nel piano, che da questo momento entrarono a far parte del contado fiorentino.

La distruzione del castello fu comunque un errore strategico, di cui più volte Barberino, trovandosi il paese in una località di transito obbligato, ebbe a soffrire, rimanendo vittima delle incursioni di quelle milizie italiane e straniere che calavano dall’Appennino contro Firenze: i mercenari di Giovanni Acuto (1364), le truppe del duca Valentino (1501), quelle del viceré di Napoli e Giovanni dei Medici (1512), spagnoli, lanzi e tedeschi (1527) causarono non poche sofferenze e distruzioni al comune. Ma la sua collocazione su un’importante strada significativa anche in tempo di pace, rigoglio commerciale. Sul finire del Quattrocento, protetto dai Medici, Barberino era un centro prospero e attivo, e come castello “molto popolato e di gran traffico” è ricordato nelle settecentesche Relazioni leopoldine. Battagliero centro di leghe contadine sul finire dell’Ottocento e nei primi del Novecento, duramente represse con l’avvento del fascismo, nel 1943 seppe organizzare uno dei più attivi CNL comunali della provincia fiorentina.

Da vedere:
Castello di Cafaggiolo, residenza tra le preferite di Lorenzo il Magnifico, realizzata da Michelozzo Michelozzi per i Medici. L’edificio ha subito numerosi interventi nell’800. Dietro la villa vasto e folto bosco “selvatico”.
Il castello, di proprietà privata, viene usato per cerimonie e matrimoni ed è aperto al pubblico per le visite.
Lago di Bilancino, con una profondità massima di 31 metri ed una superficie complessiva dello specchio d'acqua pari a 5 kmq, è a pochi minuti dal casello autostradale di Barberino Mugello. Il lago permette di praticare canoa, vela e il windsurf.
La chiesa di Sant'Andrea a Camoggiano, sulla strada per Montecuccoli è caratterizzata da un’elegante facciata a loggetta del 1470 di altissima qualità architettonica. All’interno della canonica è uno splendido chiostro con loggiato.
Pieve di S. Giovanni in Petroio, una delle più antiche chiese romaniche della zona, fu costruita su di un colle che sovrasta l'alta valle della Sieve. I primi documenti ne attestano la presenza sin dal 1097. L'interno è a tre navate su impianto basilicale. I capitelli romanici sono in pietra. Nella navata di destra c'è un fonte battesimale di grande bellezza in pietra serena, risalente al Quattrocento.
Da San Giovanni in Petroio si gode una bella vista della vallata e del lago di Bilancino.

Parte storica riprodotta su autorizzazione della Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici
Fotografia di Sandro Santioli


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