Abitanti nel 1991: 7.120
Il
territorio comunale si estende per 227,54 kmq in Val di Cecina, sulla
sommità e sulle pendici di un contrafforte collinare, al centro
di una zona di soffioni boraciferi. Comune di origine leopoldina,
ha subito una diminuzione territoriale nel 1870, quando gli furono staccate
le frazioni di Sasso e di Leccio, aggregate a Castelnuovo Val di Cecina.
Pomarance (già Ripomarance) ha origine come castello, il cui
dominio fu conteso per vari secoli fra il vescovo e il comune di Volterra.
Nonostante i privilegi accordati nel 1186 dal futuro imperatore Enrico
VI all'autorità ecclesiastica, pare che il predominio sia stato
mantenuto dal comune, come attestano successivi atti di sottomissione
da parte degli abitanti del castello, anche se fino alla riforma degli
statuti volterrani, il rettore, eletto fra cittadini di Volterra, continuò
a ricevere l'investitura del vescovo. Occupata nel 1431 da Niccolò
Piccinino, al soldo del duca di Milano, e saccheggiata nel 1447
dall'armata del re Alfonso d'Aragona, poi sconfitta dalle truppe inviate
da Firenze, Pomarance passò sotto il governo diretto della
repubblica fiorentina nel 1472, quando Volterra usci sconfitta dalla
guerra con Firenze per il possesso delle miniere di allume. Nel 1513,
con il ritorno dei Medici in Firenze, riacquisì la facoltà
di eleggere i propri magistrati e alla caduta della repubblica fiorentina
restò in potere dei duchi e poi dei granduchi di Toscana condividendo
le sorti del granducato fino all'unità d'Italia.
Da vedere: S. Giovanni Battista, chiesa romanica.
L’interno a tre navate conserva affreschi dell’Aldemollo
e altre pregevoli opere d’arte. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
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