Abitanti nel 1991: 1.525
Il territorio comunale di Sestino si estende su un'area di 80,46 kmq nell'alto
bacino del fiume Foglia, sul versante adriatico dell'Appennino tosco-marchigiano.
Municipio romano, poi centro feudale, quindi vicariato, divenne sede
di podesteria nello stato mediceo.
Sestino, oppidum di origine romana (una collezione di reperti
archeologici - cippi onorari e funerari, epigrafi, monete e materiale
fittile - è raccolta nell'Antiquarium Sestinate), che durante le
guerre puniche difendeva il valico tra Arezzo
e la Romagna all'interno della provincia delle Alpi appennine, fece parte
dell'esarcato di Ravenna e poi del ducato di Spoleto
e nel 962, secondo un dubbio diploma di Ottone I, passò
alla nobile famiglia Carpegna. Annoverato dopo il Mille
nella diocesi del Montefeltro, agli inizi del XIII secolo era possedimento
della Chiesa incluso nella provincia della Massa Trabaria e come tale
concesso in vicariato a Dadeo da Casteldelci antenato di Uguccione
della Faggiola. Con la pace di Sarzana del 1353 Sestino e il suo
territorio vennero in parte confermati ai della Faggiola e quindi nel
1371 assegnati da papa Gregorio XI ai Malatesta che vi signoreggiarono
per circa un secolo. Caduto in potere di Federico da Montefeltro nel 1463,
due anni dopo Sestino venne eretto in vicariato autonomo
da papa Paolo In e successivamente, come facente parte del ducato di
Urbino, fu dato in investitura da Leone X al nipote Lorenzo
dei Medici (1516). Devastato un anno più tardi dalle
milizie dello spodestato Francesco Maria della Rovere, Sestino
entrò definitivamente in possesso della repubblica fiorentina,
che l'acquistò da Leone X, nel 1520, come contropartita per estinguere
i debiti contratti dal pontefice con i banchieri fiorentini. Da allora
fu sede di una podesteria e di un vicariato con giurisdizione civile
e criminale sul territorio circostante.
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
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