Abitanti nel 1991: 3.017
Il territorio comunale di Stia si estende in Casentino per un'area di
62,71 kmq ai piedi del monte Falterona, ed è attraversato dall'alto
corso dell'Arno. Insediamento romano sulla via che risalendo l'Arno
valicava l'Appennino per giungere a San Godenzo, fu centro feudale;
comune autonomo dal 1872, unito a Pratovecchio nel 1929, ha raggiunto
l'assetto attuale nel 1934 con l'aggregazione dal territorio di
Pratovecchio delle frazioni di Papiano e Ponte d'Arno e con la cessione
allo stesso della zona compresa tra il fiume Arno, i fossi Vicena e Asinaia
e il confine della provincia di Firenze.
Ricordata in un documento del 1054, Stia appartenne ai conti Guidi
del ramo di Porciano e fu per secoli il «mercatale» del
predetto castello. Sulle rive del torrente Staggia il conte Baldino
fece costruire, verso il 1230, una sontuosa abitazione, detta Il
Palagio, da cui si sviluppò un nuovo agglomerato che andò
ad aggiungersi al villaggio già esistente a monte, denominato poi
Stia Vecchia. Ebbe così inizio il ramo dei conti detti «di
Palagio», che mantennero il possesso della terra di Stia sino
all'assedio a cui il borgo fu sottoposto da parte della repubblica
fiorentina (1402) e alla cacciata del conte Antonio, ultimo dinasta
di questo ramo. Sotto l'accomandigia di Firenze si costituì
allora il comune «del Palagio Fiorentino», risultato
dell'unione del comune di Montemezzano con le ville di Lonnano,
Papiano, Stia Vecchia e il Borgo di Stia. Nacque in questa terra il noto
giurista e uomo politico Bernardo Tanucci (16981783), ministro alla corte
di Carlo di Borbone e prezioso consigliere, poi, di Ferdinando v. Durante
l'ultimo conflitto l'intero paese subì distruzioni, razzie e rappresaglie,
la più grave delle quali avvenne nell'aprile del 1944 nella
zona di Vallucciole e provocò più di cento vittime.
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
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