Abitanti nel 1991: 57.514
Il
territorio di Viareggio si estende per 31,88 kmq, lungo il litorale versiliese.
Ha raggiunto l'assetto attuale nel 1869, quando gli furono staccate le
frazioni di Bargecchia, Bozzano, Campignano, Corsanico, Gualdo, Massaciuccoli,
Massarosa, Mommio, Montignoso, Pieve a Elci, Quiesa e Stiava, che costituirono
il nuovo comune di Massarosa.
Le prime notizie di Viareggio - il cui nome si fa derivare dalla medievale
Via Regia, tracciata lungo il litorale - risalgono al 1170,
epoca in cui i pisani si impadronirono di questa località. L'anno
successivo, come riferiscono gli Annali lucchesi di Tolomeo, Lucca
acquistava da Truffa Mezzolombardi il territorio che si estende da
Montramito al mare e, nel 1172, sottraeva ai pisani, e quindi distruggeva,
il castello di Viareggio. Oggetto di frequenti contese tra Lucca e
Pisa, sembra che nel 1221 il centro venisse ceduto in feudo, per intervento
di Federico II, a un certo Pagano di Baldovino, cittadino lucchese,
rimanendo ai suoi discendenti sino al 1283, quando Lucca ne riottenne
definitivamente il possesso. Viareggio cominciò ad acquistare una
certa importanza dopo che i lucchesi, costretti ad abbandonare
il porto di Motrone in mano ai fiorentini (1441), decisero di stabilire
qui il loro scalo marittimo. In questa prospettiva nel 1463 furono
iniziate opere di bonifica del retroterra e nel 1534 si edificò
un forte per difendere l'insediamento dalle frequenti incursioni
dei corsari.
Nel
1548 Viareggio divenne sede di un commissariato e, dal 1617, capoluogo
di Vicariato. Malgrado ciò il territorio rimase a lungo scarsamente
popolato per l'infierire delle febbri malariche; finché, grazie
al nuovo piano di bonifica progettato dallo Zendrini e al quale si cominciò
a lavorare nel 1740, il flagello si affievolì e gli abitanti crebbero,
anche in virtù delle facilitazioni concesse agli immigrati. Lo
sviluppo di Viareggio si accentuò sotto Maria Luisa di Borbone,
che fece redigere un piano regolatore e gli conferì il titolo
di città nel 1823. Dopo l'ingresso nel granducato (1847), nel
1850 fu aperta la prima darsena e l'attività peschereccia ricevette
ulteriore sviluppo. Nel 1861 ebbe inizio la moderna vocazione del
centro, con l'edificazione di alcuni stabilimenti balneari, i primi
in Italia; e già tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del
Novecento Viareggio era divenuta una rinomata stazione turistica,
con grandi alberghi e lussuose ville; nel frattempo veniva portata a compimento
una nuova darsena (1905) e si conducevano lavori per ovviare al progressivo
insabbiamento dello scalo. Gravi episodi di intolleranza politica visse
la città all'avvento del fascismo, con devastazioni di circoli
operai e, nel maggio 1921, l'uccisione di due calafati. Ma la tradizione
democratica dei viareggini si confermò durante la guerra di Liberazione
con un'intensa partecipazione alla lotta partigiana. Viareggio ha dato
i natali al pittore e scrittore Lorenzo Viani (1882-1936).
Da vedere: Civico Museo preistorico e archeologico
“A. C. Blanc”, posto nel palazzo fatto costruire da
Paolina Bonaparte Borghese nel 1820, espone reperti provenienti dalla
Toscana nord-occidentale. Pinacoteca “L. Viani”,
nella quale sono raccolte le opere dell’artista viareggino,
insieme alla fornita “Collezione Lucarelli”, composta
da dipinti di famosi artisti del 1900. Passeggiata a mare,
o Lungomare, arteria principale della cittadina, che la attraversa
da sud a nord, sulla quale si affacciano eleganti edifici liberty.
La Cittadella, inaugurata nel 2001, è un moderno complesso
architettonico che raccoglie un teatro e gli hangar dove vengono fabbricati
i grandiosi fantocci che sfilano nel famoso Carnevale di Viareggio. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e
Giuridici
Fotografia di Sandro Santioli |