Le parole Arte ed Artigianato hanno la stessa
radice, e non a caso fino al Quattrocento, quando la pittura la scultura e
l'architettura si distaccarono dalla sfera artigianale, non è stata fatta
alcuna distinzione tra l'artista e l'artigiano. In
Toscana già dal medioevo le Arti hanno avuto un'importanza decisiva sia
per l'economia che per l'assetto sociale. A
Firenze nel Duecento le Arti si unirono in Corporazioni ufficiali, suddivise
in Arti Maggiori ed Arti Minori. La vita
delle Corporazioni delle Arti fu complessa e subì nel tempo modifiche di
numero e di statuto, finché non vennero definitivamente abolite nel
Settecento. Per capire l'importanza
dell'artigianato in Toscana, è sufficiente vedere la quantità di
edifici religiosi e privati che sono stati edificati a partire dal
Trecento, l'interno dei quali è decorato ed arredato con pitture, arredi
e suppellettili raffinati, usciti dalle botteghe artigiane toscane, le quali
riuscivano da sole a coprire il fabbisogno delle molteplici richieste di
manufatti. Una curiosità: in passato, invece
di avvalersi dell'esportazione del proprio manufatto, l'artigiano si
trasferiva all'estero per alcuni anni; allo stesso modo anche a Firenze,
intorno al Cinquecento scesero celebri artigiani nordici, specialmente
fiamminghi, chiamati dai Medici ad abbellire le loro
dimore.
Gli artigiani Toscani, sempre più “artisti”, sono ancora
oggi tra i più famosi al mondo per l'esecuzione di pregiati manufatti,
basti pensare alle maioliche, agli argenti, ai tessuti, ed agli altri
raffinati oggetti che escono dalle nostre botteghe per raggiungere i mercati
del lusso in tutto il mondo.
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