Abitanti nel 1991: 7.195
Il
comune di Castiglione della Pescaia si estende per 208,96 kmq in una zona
di collina litoranea a nord della piana di Grosseto. Podesteria nel
Medioevo, sede di vicariato in epoca moderna, si è costituito nei
suoi confini attuali nel 1832, staccandosi dal comune di Grosseto
e aggregando al suo territorio le frazioni di Tirli e Vetulonia, già
appartenenti alla comunità di Gavorrano.
Con il toponimo di lacus Prilius veniva indicata, fin dall'antichità,
la zona paludosa alle spalle di Castiglione della Pescaia, identificato
talvolta con l'etrusca Hasta e con il Portus Traianus dei Romani. La
«pescaia» da cui deriva il nome, già attiva in epoca
romana, fu concessa nell'814 dall'imperatore Ludovico il Pio
all'abbazia di Sant'Antimo. Castiglione rimase per lungo tempo
sotto la giurisdizione abbaziale, ma da un privilegio del 1163,
emanato dall'arcicancelliere imperiale Rainaldo di Dassel, si apprende
che il castello, a causa dello stato di decadenza dell'abbazia,
era stato occupato nel frattempo dalla consorteria dei Lambardi
di Buriano. Dalla fine del XII secolo si affermò
progressivamente su Castiglione il dominio politico di Pisa, che
la governò assegnandone la podesteria a membri di famiglie eminenti
come i della Gherardesca, i Gualandi, i Lanfranchi.
Il dominio pisano cessò nel 1404, due anni prima della fine
dell'autonomia repubblicana di Pisa, con la dedizione degli abitanti
di Castiglione a Firenze. Espugnato da Alfonso d'Aragona nel 1447,
il castello fu occupato dalle milizie del re di Napoli fino al 1460.
Nello stesso anno, attraverso la mediazione di papa Pio II, fu venduto
per 50.000 fiorini ad Antonio Piccolomini d'Aragona (nipote del papa)
che a sua volta, nel 1464, lo concesse al fratello Andrea. Conquistato
dalle milizie turco-francesi e, successivamente, dagli spagnoli nel
corso della guerra di Siena, fu venduto nel 1559 a Eleonora di Toledo,
moglie di Cosimo I dei Medici, alla morte della quale fu incorporato nel
granducato. Nel periodo del dominio lorenese sulla Toscana, i
granduchi Pietro Leopoldo e Leopoldo II intrapresero nel territorio
numerose opere di bonifica e di risanamento con la
costruzione di acquedotti e sistemi di chiuse mobili. Nei dintorni di
Castiglione notevole rilievo storico ebbero l'antichissima Vetulonia
e il castello di Buriano. Durante la Resistenza operò nella zona
una formazione partigiana denominata «gruppo Tirli».
Parte storica riprodotta su autorizzazione della Regione
Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici
Fotografia di Sandro Santioli |