Abitanti nel 1991: 9.518
Il
territorio del comune di Massa Marittima si estende per 283,73 kmq in
una zona collinosa all'estremità meridionale delle Colline Metallifere.
Città sede di diocesi e capoluogo di una piccola repubblica
nel Medioevo, fu sede di vicariato sotto i Lorena. Entro i suoi confini
erano originariamente comprese le comunità di Follonica e Monterotondo
Marittimo, staccatesi rispettivamente nel 1920 e nel 1961 per formare
comuni autonomi.
Reperti preistorici attestano la presenza umana sul territorio
di Massa Marittima dall'ultima fase paleolitica all'età
del bronzo; gli insediamenti si consolidarono poi nell'età
del ferro e continuarono a svilupparsi in epoca etrusca e romana.
La più antica documentazione scritta relativa a Massa Marittima
risale comunque a un atto di compravendita del dicembre 746, quando
la località era compresa nella diocesi di Populonia, a sua volta
inclusa nel territorio del ducato lucchese. Proprio il trasferimento
della sede episcopale, dopo la devastazione di Populonia a opera di pirati
greci e saraceni agli inizi del IX secolo, conferì a Massa un nuovo
rilievo economico e sociale e la dignità di città.
Il dominio temporale dei vescovi sulla diocesi, confermata nei suoi confini
da Gregorio VII nel 1074 e sottoposta alla giurisdizione metropolitana
di Pisa da Innocenzo II nel 1133, conobbe peraltro gravi limitazioni,
sia per la presenza nell'area di famiglie signorili lucchesi, volterrane
e pisane, sia per la pressione esercitata dal comune di Pisa, che presto
giunse ad imporvi il suo controllo politico. L'autorità Vescovile
si affermò invece con maggior vigore sul centro cittadino,
di cui il vescovo restò signore temporale a tutti gli effetti,
fino a quando, nei primi decenni del XIII secolo, una eterogenea compagine
di residenti e di immigrati attratti dalla ricchezza mineraria, determinò
la formazione del comune. Il prevalere della nuova forma di organizzazione
del potere fu assai rapido e risultò facilitato dalla sottomissione
della città a Pisa, stipulata dal vescovo, oppresso dai
debiti, nel 1216: meno di dieci anni dopo, nel 1225, il comune
massetano acquistava piena autonomia politica. Contemporaneamente
si ebbero una sensibile espansione urbanistica e il potenziamento delle
fortificazioni (nuova cinta di mura nel 1206, costruzioni di case fortificate
e torri fra le quali la torre del Candeliere nel 1228), mentre i castelli
del territorio vennero progressivamente incorporati nella giurisdizione
comunale.
Dalla metà
del secolo il tradizionale legame con Pisa e l'influenza dei conti Aldobrandeschi,
concessionari dei diritti imperiali su Massa nei secoli XII e XIII, vennero
sostituiti da nuove alleanze e trattati di «speciale amicizia»
(il primo è del 1241) con la repubblica di Siena. Lo scontro
politico tra i ghibellini e i guelfi massetani consentì inoltre
al comune senese di erigersi a garante della pacificazione interna
della città: nel 1276 si pervenne così a un ampio trattato
di alleanza, nel quale si stabiliva, tra l'altro, che Massa dovesse essere
retta, per vent'anni, da cittadini senesi. L'interesse di Siena era del
resto ampiamente giustificato dalla ricchezza del distretto minerario
massetano e fu riconfermato, nel 1307, con una nuova alleanza privilegiata.
Solo nel 1331, quando i fautori di Pisa ripresero il sopravvento nel
governo comunale di Massa, questi rapporti subirono una brusca battuta
d'arresto. Dopo ostilità militari con Siena, alle quali seguì
un tentativo di mediazione da parte dei fiorentini, un tumulto cittadino
promosso dai filosenesi determinò, nel settembre 1335, l'instaurazione
definitiva del dominio politico di Siena. Il consolidamento dell'autorità
senese coincise però con l'inizio di una crisi economica di lunga
durata. Nel 1396 l'industria mineraria cessò ogni attività
e nel 1408 un provvedimento di sgravio fiscale per il comune di Massa
dava atto della regressione demografica della città, ridotta
ad appena 400 residenti. Una parziale ripresa, consolidatasi verso la
fine del XV secolo, fu irrimediabilmente compromessa da nuove calamità:
le epidemie del 1522-23, l'occupazione spagnola del 1530, gli assedi e
le scorrerie durante la guerra di Siena (1554-55). Sotto il dominio
mediceo, anche per effetto della recrudescenza della malaria, perdurò
lo stato di decadenza. Solo nel secolo scorso, con la bonifica
del «padule» di Scarlino, promossa dal granduca Leopoldo
II di Lorena, e con la ripresa dell'escavazione mineraria, iniziò
una fase di nuova prosperità. A
Massa nacque, dalla famiglia Albizzeschi, San Bernardino da Siena (1380-1444).
Rilievo storico hanno anche Prata e i castelli di Perolla e Tatti. Durante
la Resistenza il territorio di Massa vide una forte attività
partigiana, e nel giugno 1944 a Niccioleta, un villaggio sorto intorno
al 1940 presso la locale miniera di pirite, ottantatré minatori
furono uccisi nel corso di una rappresaglia nazifascista.
Da vedere: Palazzo Comunale, imponente complesso
romanico nato dalla fusione di case torri del XIII-XIV sec. Palazzo
pretorio, edificio in travertino del 1230 circa, ha la facciata
coperta da numerosi stemmi di podestà e da un bassorilievo
rappresentante la “lupa senese”. Al suo interno ha sede
il Museo civico Archeologico con reperti che vanno dalla preistoria
all’età romana. Palazzo delle Armi, costruito
nel 1443 come deposito militare, è sede del Museo di Arte
e Storia delle miniere. Porta alle Silici, del secolo
XIV, unisce la cinta muraria massetana con quella senese. Duomo,
Cattedrale di S. Cerbone, grandioso edificio romanico-gotico iniziato
intorno alla metà del XII secolo. La maestosa facciata a due
colori, è stata sapientemente costruita per aumentare l’effetto
prospettico del Duomo rispetto alla Piazza medievale irregolare, su
cui si affaccia. L’interno a tre navate è sorretto da
colonne in travertino con capitelli corinzi finemente decorati. Originale
il battistero, scavato in un solo enorme masso di travertino è
scolpito con bellissimi rilievi. Innumerevoli le opere d’arte
qui custodite. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e
Giuridici
Fotografia di Sandro Santioli |