Abitanti
nel 1991: 14.862
Il
territorio del comune di Orbetello si estende per 226,98 kmq in una zona
litoranea, in parte pianeggiante e in parte collinosa, all'estremo sud
della Maremma toscana. Dominio dell'abbazia delle Tre Fontane nel Medioevo,
divenne capitale dello Stato dei Presidi in epoca moderna. Ha subito
detrazioni e aggiunte territoriali, perdendo nel 1843 il promontorio di
Monte Argentario e inglobando nello stesso anno la comunità di
Capalbio (tornata però ad essere comune autonomo nel 1960).
Orbetello, di cui si suppone l'esistenza già nel VII secolo
a.C., fu in epoca preromana un centro assai florido. Nell'alto Medioevo,
probabilmente intorno al IX secolo, il suo territorio venne compreso
nei possedimenti dell'abbazia romana delle Tre Fontane, che nel 1269,
pur conservandone il diritto formale di proprietà, fu costretta
a cederne l'effettivo dominio a Ildebrandino il Rosso degli
Aldobrandeschi di Sovana. Nel corso del Trecento, dopo la parentesi
di una dominazione orvietana, Orbetello fu oggetto di contesa tra gli
Orsini (sostituitisi per successione agli Aldobrandeschi) e la
repubblica di Siena, che ne acquisì il possesso nel 1414.
Il
dominio senese fu legittimato nel 1452 dall'abbazia delle Tre Fontane,
i cui diritti sul territorio non si erano mai estinti. Assediata e
messa a sacco più volte (nel 1454 dalla compagnia di Ventura
del capitano Gonzaga, nel 1526 dalle truppe papaline, nel 1543 da una
incursione turca), Orbetello divenne nel 1557, con la vittoria
delle forze imperiali e medicee nella guerra di Siena, capitale del
piccolo Stato dei Presidi, comprendente anche Talamone, l'Argentario
e Longone nell'Elba. Assediata vanamente dai francesi nel 1646, passò
nel 1708 agli austriaci e dal 1746 ai Borboni di Napoli. Nel 1808 i resti
dello Stato dei Presidi Vennero incorporati nel napoleonico regno d'Etruria
e nel 1815 nel granducato di Toscana. Notevole rilievo storico
hanno anche Ansedonia, l'antica Cosa, già colonia romana
fondata nel 273 a.C., distrutta completamente dai senesi nel 1329, e Talamone,
già porto etrusco e romano, dominato dagli Aldobrandeschi e divenuto
dall'inizio del Trecento lo scalo della Repubblica di Siena.
Da vedere: Palazzo di Spagna, residenza dei viceré
spagnoli, è dominato dalla seicentesca Torre dell’Orologio.
Ex Convento delle Clarisse, del 1615, soppresso nel 1808. E’
sede della Biblioteca Comunale. Il mulino, l’unico
rimasto fino ad oggi, dei nove mulini costruiti dai Senesi nel XVI
secolo nella laguna. Duomo, intitolato a S. Maria Assunta,
la costruzione si fonda su di un preesistente tempio pagano. Venne
riedificata nel 1376 per volere degli Orsini, e successivamente fu
ampliata e restaurata. L’interno a tre navate ospita varie opere
d’arte. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e
Giuridici
Fotografia di Sandro Santioli |