La
zona delle Colline Metallifere è un'area delineata a nord
da fiume Cecina, a sud dal fiume Pecora, mentre da ovest a est va dal
mare di Piombino fino all'interno della provincia di Siena.
Dati i numerosi scavi minerari, la natura di quest'area mostra un paesaggio
spesso aspro ma, non lontano dalle miniere di argento, rame, piombo
e pirite lo sguardo si perde tra splendidi boschi e vallate coltivate,
e proseguendo verso il mare troviamo colline coperte da macchia mediterranea.
I dintorni di Volterra offrono una vista unica a causa del terreno
composto da strati sabbiosi e argillosi che in passato hanno dato origine
a frane che poi, stabilizzandosi hanno prodotto un paesaggio straordinario
a balze, che ricorda l'Inferno Dantesco.
Questa terra, nonostante la sua "mobilità" è sempre stata
abitata, in quanto ricca di giacimenti minerari utili all'uomo.
Fin da epoca Etrusca le colline Volterrane furono sfruttate per l'estrazione
di rame, argento, piombo, zinco, ma a quel tempo come principale risorsa
del luogo troviamo i giacimenti di sale.
Volterra in passato ebbe anche funzione di città-mercato,
sia per la sua posizione geografica, sia per i suoi numerosi prodotti.
La città di Volterra è famosa anche per l'estrazione e la
lavorazione dell'alabastro, materiale simile al marmo, già
conosciuto dagli Etruschi, che costituisce tuttora una voce importante
per l'economia della zona.
Oggi Volterra è una cittadina che, sia per i suoi tesori
storici e artistici, sia per l'originale artigianato legato all'alabastro,
richiama turisti da tutto il mondo.
La fortezza di Volterra
A sud di Volterra troviamo la Valle del Diavolo, che deve il suo
nome ai fumi di vapore che scaturivano dai "lagoni", dando alla
zona un sinistro aspetto infernale.
Oggi questa risorsa naturale, le acque boriche, vengono sfruttate industrialmente,
grazie all'intuizione, nel 1800 circa, del francese Larderel il
quale, per mezzo di un'apparecchiatura, riuscì ad usare la forza
geotermica del terreno; da lui ha preso il nome il paese di Larderello,
nato per le necessità industriali relative ai molteplici impieghi
dell'acido borico.
Fotografia di Sandro Santioli
Illustrazione di Olga Bruno
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