Il monte
Amiata, il più elevato della Toscana, sorge isolato nel
cuore della regione tra le valli dell'Orcia, del Fiora e del Paglia: è
il prodotto delle forti eruzioni vulcaniche che si manifestarono
fra i 290 e i 180 milioni di anni fa. L'Amiata deve grande notorietà
alle sue miniere di solfuro di mercurio (cinabro); alcuni di questi
giacimenti erano già stati scoperti dagli etruschi e fino ad epoca
recente sono state parte sostanziale dell'economia locale. La montagna
ospitava l'uomo già nella preistoria, ne è testimonianza
la Pittura dell'Arciere, conservata sulla cima, a quota 1738 metri.
Percorrendo le varie strade provinciali dell'Amiata si intraprende uno
dei viaggi più interessanti attraverso la Toscana, partendo da
Abbadia San Salvatore, importante località di villeggiatura
estiva e di sport invernali.
Uscendo da Abbadia San Salvatore andando verso sud si arriva a Piancastagnaio,
attraversando una porta merlata si entra nel nucleo abitato, da dove si
scorgono i resti della Rocca che fu degli Aldobrandeschi.
La Valle del fiume Fiora sale dolcemente tra i castagni regalandoci
uno stupendo panorama sul lago di Bolsena. L'intera Valle, abitata da
sempre, e' ricca di siti preistorici ed etruschi.
La cittadina di Santa Fiora, centro turistico tra i più
importanti dell'area Amiantina, vanta un intatto borgo antico sviluppatosi
ai piedi del Castello degli Aldobrandeschi, che ne fecero la sede della
loro contea.
Arcidosso, centro agricolo e località turistica, costruito
a semicerchio attorno al castello degli Aldobrandeschi. La Rocca Aldobrandesca,
che domina l'abitato, è oggi sede di manifestazioni culturali.
Fotografia di Sandro Santioli
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