Abitanti
nel 1991: 8.953
Il
territorio del comune di Cerreto Guidi si estende per 49,33 kmq nel Valdarno
Inferiore comprendendo una parte collinare e una pianeggiante. Terra
feudale, poi podesteria, è divenuto sede di comunità
nel 1774 e ha raggiunto l'estensione attuale nella prima metà
del XIX secolo, quando una parte del suo territorio fu scorporata
e annessa a quello di Vinci.
Il documento più antico che ricorda Cerreto è dell'anno
780: in esso venivano donati alla badia di San Savino, presso Pisa,
alcuni beni posti nel territorio cerretese. Cerreto è le gata,
come attesta anche la denominazione, ai conti Guidi - è
del 1086 la più antica testimonianza del legame tra questa famiglia
feudale e il paese - ma abbastanza presto, nel 1273, i Guidi, oberati
dai debiti contratti, lo cedettero per 8000 fiorini alla repubblica
fiorentina. Da questo momento in poi la storia del paese, e del territorio
circostante, conosce continui passaggi di mano e rivolte: nel 1315
i cerretesi si ribellano a Firenze approfittando della sconfitta inferta
da Uguccione della Faggiola all'esercito guelfo; nel 1326 è la
volta di Castruccio Castracani, il quale si impadronisce di
Cerreto; nel 1332 Giovanni di Boemia lo occupa manu militari,
così come fece, nel 1336, Mastino della Scala. Fu proprio
per mettere fine a questa endemica debolezza di un abitato, che ormai
per importanza e per popolazione aveva assunto notevoli dimensioni, che
nell'anno dell'ultima impresa, il 1336, il comune di Firenze dispose
che il borgo di Cerreto fosse «rifatto e murato». Per due
secoli la tranquillità sembrò tornare, anche se nel 1538
soggiornarono nel paese truppe spagnole senza, però, arrecarvi
danni di qualche rilievo. Durante l'ultimo conflitto il paese subì
danni alle persone e alle cose: una ventina di abitanti furono fucilati
dai nazisti nell'eccidio ricordato come la strage del padule di Fucecchio.
Da vedere:
Villa Medicea, fatta costruire nel 1565 da Cosimo I sulle rovine
dell’antico castello, vi si accede attraverso grandiose rampe
(i ponti Medicei). Fu venduta poi, dal granduca Pietro Leopoldo di
Lorena nel 1781. Ad oggi è proprietà dello Stato. L’interno
della villa comprende una serie di ritratti medicei di varie epoche
ed altre opere d’arte. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici |