Abitanti
nel 1991: 20.540
Il
territorio del comune di Fucecchio si estende per 65,13 kmq in pianura
nel Valdarno Inferiore, fra il padule omonimo e l'Arno. Ebbe origine come
centro feudale; poi podesteria medievale, divenne sede
di comunità nel 1774. Del capoluogo si hanno notizie
sicure fin dal secolo X. Intorno al Mille ne erano signori
i conti Cadolingi di Borgo Nuovo; alla morte dell'ultimo di essi,
Ugo, avvenuta nel 1113, il centro passò in parte agli Upezzinghi
di Pisa e in parte al vescovado di Lucca; nel 1187 comunque l'imperatore
Enrico VI concedeva agli uomini di Fucecchio di edificare il castello
senza alcun pagamento di censo, liberandoli così da qualunque tipo
di soggezione essi avessero avuto fino a quel momento; il che starebbe
a dimostrare l'acquisizione di una certa autonomia, confermata
dal fatto che gradualmente nel corso del secolo successivo Fucecchio
crebbe di importanza (grazie anche alla sua posizione sulla via Francigena),
allargando il proprio dominio su numerose comunità rurali
circonvicine. Nel 1260, in seguito alla vittoria ghibellina di Montaperti,
Fucecchio fornì sicuro asilo per i fuorusciti guelfi
fiorentini e nuovamente lo concesse, nel 1315, dopo la battaglia
di Montecatini.
Nel 1323, quando il castello gravitava ormai di fatto nell'orbita
politica fiorentina, Castruccio Castracani signore di Lucca
lo occupò con l'inganno: ma dopo poche ore fu costretto
alla fuga per il violento contrattacco dei paesani, uno dei quali
pare riuscisse anche a ferirlo in faccia con una roncolata. Due anni dopo
il castello dette nuovamente rifugio a parte dell'esercito fiorentino
sconfitto ad Altopascio; nel 1330 infine, insieme a Castelfranco
e a Santa Croce, Fucecchio chiese di entrare sotto la giurisdizione
fiorentina, alla quale appartenne poi per sempre. Sotto i Medici
il padule di Fucecchio divenne, oltre che per le comunità che vi
si affacciavano, luogo di caccia e di pesca per i regnanti e la
loro corte e si cercò di trasformarlo in lago; la bonifica del
padule fu intrapresa da Pietro Leopoldo nel 1778, con l'abbassamento
della pescaia. In epoca risorgimentale, un ruolo di primo piano nelle
vicende regionali ebbe il fucecchiese Giuseppe Montanelli (1813-1862).
Danni e lutti subì la cittadina nel corso della seconda guerra
mondiale.
Da vedere:
Palazzo del Podestà, arricchito da un portico e da stemmi
sulla facciata.
Palazzo comunale, ricco di un archivio storico con pergamene
medievali.
S. Giovanni Battista, antica collegiata, è stata radicalmente
trasformata nel sec. XVIII. Conserva all’interno preziose opere
d’arte. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici |