Abitanti
nel 1991: 11.139
Il
territorio del comune di Greve si estende per 169,04 kmq per lo più
in media e alta collina, nella valle omonima, tra la Val d'Ema, la Val
di Pesa e i Monti del Chianti. Sede podestarile, fu eretta
in comunità nel 1773 e ad essa venne aggregata anche
quella parte di territorio prima appartenente alla lega di Cintoia.
Greve andò sviluppandosi nei secoli del basso Medioevo
come «mercatale» di Monteficalle e degli altri limitrofi
castelli. Piccolo agglomerato - fino alla metà del Quattrocento
non era ancora sede parrocchiale e nel censimento del 1551 il villaggio
contava solo 92 abitanti - conobbe una rapida crescita a
partire dalla seconda metà del XVI secolo, certo favorito
dalla sua posizione geografica, trovandosi all'incrocio della strada
che da Firenze conduceva al Chianti con quella che dalla Valdipesa
portava a Figline, e dalla conseguente vivacità del suo mercato
settimanale, che si svolgeva nella caratteristica piazza ancor
oggi cuore del paese.
Divenuto
dunque capoluogo della lega di Val di Greve e sede podestarile, in epoca
moderna era già centro di discreta importanza («Il luogo
è grande e pulito», scrisse Pietro Leopoldo nel 1773)
e proseguì poi nella sua crescita arrivando a raddoppiare i
propri abitanti nel corso dell'Ottocento. Ricchi di storia sono i
molti castelli del suo territorio, antichi possessi di famiglie
eminenti in Firenze; oltre al già citato Monteficalle (oggi Montefioralle),
vanno ricordati almeno Panzano, la cui prima notizia documentaria
è del 1041 e che fu a lungo il più popoloso centro della
Val di Greve; Lamole e Uzzano, due tra i più muniti castelli
della zona; Cintoia, oggi village déserté, ma importante
insediamento probabilmente fin dall'epoca longobarda. Tra i figli illustri
del comune vi furono l'uomo politico Niccolò da Uzzano (1359-1431)
e il navigatore Giovanni da Verrazzano (1485-1528).
Da vedere:
Piazza Giovanni da Verrazzano, dalla forma allungata, tipica
a mercatale, è circondata da portici. In alcuni edifici del
paese si notano le originali forme due-trecentesche. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e
Giuridici
Fotografia di Sandro Santioli |