Abitanti
nel 1991: 12.601
Il
territorio del comune di Reggello si estende per 121,22 kmq prevalentemente
in montagna, dal versante nord-occidentale del Pratomagno al Valdarno
Superiore. Antica podesteria medievale con il nome di Cascia, ha raggiunto
l'attuale assetto territoriale nel 1840, quando gli vennero annesse
le parrocchie di San Clemente e di Santa Maria di Sociana.
L'attuale Reggello è, probabilmente, quello che anticamente era
chiamato Castelnuovo della pieve di Cascia, come risulta da due bolle
papali del 1103 e del 1134, e che si distingueva dal Castelvecchio
di Cascia, di proprietà dei conti Guidi, dove trovarono
rifugio nel 1248 alcuni guelfi fiorentini cacciati dalla fazione ghibellina
allora dominante in Firenze. Passato sotto il dominio della repubblica
fiorentina tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo, il castello
di Cascia fu fortificato nel 1385, con una spesa di 2000 libre stanziate
dal capoluogo toscano. La denominazione Reggello, intesa a significare
il capoluogo di comunità, risale alla legge del granduca
Pietro Leopoldo del 1773.
Ben
maggiore storia ha, nel territorio comunale di Reggello, il quasi
millenario monastero di Vallombrosa, fondato da San
Giovanni Gualberto de' Visdomini e basilica madre dell'ordine vallombrosano.
L'importanza del piccolo romitorio costituitosi nella prima metà
del Mille crebbe rapidamente per le numerose donazioni di terre circostanti;
gli abati ebbero il titolo di conti di Magnale conferitogli già
da Matilde di Canossa e, nel xv secolo, di marchesi di Canneto e Monteverdi.
Ricostruito nella seconda metà del Quattrocento in forme consone
all'importanza acquisita, e poi di nuovo a metà del XVI secolo
dopo che nel 1519 le milizie di Carlo V lo avevano gravemente danneggiato,
il monastero fu soppresso dalle leggi napoleoniche nel 1808. Ricostituito
nel 1817, fu soppresso ancora dal governo italiano nel
1866. È dal 1963 che la congregazione è tornata a
disporne totalmente.
Da vedere:
S. Pietro, antica pieve di Cascia, è preceduta da un
portico. Al suo interno conserva pregevoli opere d’arte, compreso
un trittico del Masaccio. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e
Giuridici
Fotografia di Antonio Barletti |