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Il
territorio del comune di Rignano sull'Arno si estende per 54,21 kmq nel
Valdarno superiore. Piccolo centro fortificato nel Medioevo, venne
elevato a capoluogo di comunità nel 1773 dal granduca Pietro
Leopoldo.
Forse insediamento di origine romana, come proverebbe l'etimo
del toponimo, Rignano viene ricordato per la prima volta in un
documento del 1066. Nei pressi della pieve di San Leolino
dovette, nei primi decenni dopo il Mille, svilupparsi un castello sul
quale verso la fine del XII secolo vantavano dei diritti (confermati
nel 1191 dall'imperatore Arrigo VI) le monache di Sant'Ellero e successivamente
i monaci di Vallombrosa. Nei documenti della prima metà del
XIV secolo l'antico insediamento risulta già degradato a «castellare»,
ma si stava contemporaneamente sviluppando un nuovo borghetto vicino al
ponte sull'Arno fatto edificare dalla repubblica fiorentina proprio
in quegli anni. Le scarne notizie superstiti sulle vicende storiche
del comune sono spesso connesse a questo ponte, frequentemente
travolto dalle piene dell'Arno e sempre fatto ricostruire (nel 1422, nel
1459, nei secoli XVII e XVIII). Nel frattempo il territorio circostante,
giovandosi della relativa vicinanza con Firenze e della fertilità
e amenità del luogo, era divenuto sede di numerose «ville»
di possidenti fiorentini. Con il regolamento granducale del 1773,
Rignano diviene una delle settanta comunità del contado fiorentino
e gli sono annesse tredici parrocchie prima appartenenti alla giurisdizione
di Pontassieve. Tra i suoi celebri figli Rignano annovera il letterato
umanista Vespasiano da Bisticci (1421-1498) e il pittore e scrittore
Ardengo Soffici (1879-1964).
Da vedere:
La novecentesca parrocchiale custodisce le preziose opere provenienti
dalla Pieve romanica di S. Leonino. |
Parte storica riprodotta su autorizzazione della
Regione Toscana - Dipartimento della Presidenza E Affari Legislativi e Giuridici |