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L’anacino è un biscotto salato a forma di ciambella o di
otto, di colore giallo senape; è molto croccante all’esterno
e più morbido all’interno, ha il sapore forte dell’anice
e l’odore tipico del pane. Le pezzature si aggirano intorno ai 100-110
grammi. Si produce tutto l’anno.
Si impasta la farina con acqua, olio di oliva, sale, lievito e semi di
anice. Una volta omogeneo, l’impasto viene steso e poi a mano si
lavorano i biscotti, a forma di ciambella o di otto. Lievitati per circa
10 minuti, vengono scottati nell’acqua bollente e, successivamente,
cotti in forno per 25-30 minuti.
La tipicità dell’anacino di Civitella Paganico è
dovuta dalla tradizionalità della trasformazione, che avviene con
gli stessi sistemi di un tempo, dalla particolarità del gusto e
della forma. In passato l’anacino veniva usato in sostituzione del
pane perché si poteva conservare più a lungo: i contadini
lo mettevano nella bisaccia per consumarlo a colazione col vino rosso
giovane.
L’anacino è ampiamente diffuso nelle province di Siena e
Grosseto, dove viene prodotto sia nelle pasticcerie, sia nei forni. La
produzione si aggira intorno agli 800-900 quintali all’anno, con
un consumo pressoché stabile. L’ambito di vendita, per quanto
riguarda le pasticcerie specializzate, può andare oltre i confini
regionali, mentre per i forni prevale la vendita diretta o ai negozi locali.
Territorio interessato alla produzione |
Comune di Civitella Paganico e province
di Siena e di Grosseto. |
Produzione in atto |
Attiva. |
Materiali, attrezzature e locali
utilizzati per la produzione |
• Locale di lavorazione
• Forno |
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